» 2008-10-31 09:49
VOTO IN ANTICIPO, OBAMA IN VANTAGGIO
di Marco Bardazzi
WASHINGTON - Il 44mo presidente degli Stati Uniti sta prendendo forma in macchine elettroniche piazzate vicino alle slot-machines di Las Vegas e in piu' tradizionali cabine elettorali che compaiono, come miraggi, al termine di ore di coda in Florida. L'America sta votando in massa nei 32 stati che permettono di pronunciarsi in anticipo rispetto al 4 novembre e le analisi sull'affluenza sembrano indicare che la maggioranza di coloro che hanno fretta di pronunciarsi, pendono verso Barack Obama.
Oltre 17 milioni di americani risultano aver gia' votato, secondo le statistiche del professor Michael McDonald della George Mason University, uno degli esperti piu' ricercati del momento: la sua specializzazione sul voto anticipato ne fa un raro interprete dell'andamento delle elezioni nella fase che precede l'Election Day vero e proprio. McDonald, come molti altri analisti, prevede che quest'anno un terzo dei voti saranno anticipati (nei seggi o per posta), in crescita rispetto al 22,5% del 2004. Varie analisi e rilevazioni indicano che gli elettori registrati come repubblicani e quelli democratici piu' o meno si equivalgono su scala nazionale nel voto anticipato: un dato che e' gia' un segnale a favore del partito di Obama, perche' in passato i repubblicani prevalevano sempre nel voto in anticipo. Ma a risultare preoccupanti per John McCain sono soprattutto i dati negli Stati-chiave vinti da George W.Bush nel 2004: in Iowa, North Carolina, Florida, Colorado, New Mexico e Nevada, gli elettori registrati come democratici superano i repubblicani. Obama ha investito grandi risorse del proprio vasto patrimonio nel mettere in piedi una macchina organizzativa che sta portando alle urne elettori in numeri da record.
Ma i risultati reali si vedranno solo al momento dello spoglio dei voti il 4 novembre, perche' soprattutto il voto per posta potrebbe riservare sorprese e offrire chance a McCain. I dati sul voto anticipato e le immagini che li accompagnano - lunghe code in Florida, sei ore di attesa in Louisiana, macchine 'touchscreen' per votare vicine alle slot-machine nel decisivo Nevada - si accompagnano ai sondaggi nel dare ragioni di ottimismo agli strateghi dello staff di Obama. Le rilevazioni negli Stati-chiave vedono il candidato democratico in testa in molti luoghi un tempo solidamente repubblicani e le mappe elettorali disegnate dai media e dai sondaggisti mostrano crescenti problemi per McCain.
La CNN, per esempio, lo vede avviato verso sconfitte in Virginia, New Mexico, Colorado e Nevada, tutti Stati che difficilmente i repubblicani possono permettersi di perdere senza conseguenze. Ondeggiano pericolosamente luoghi dove McCain non ha piu' il tempo e le risorse per difendersi, come Montana, North Dakota, Georgia, Arkansas, Louisiana e la sua stessa Arizona. E nel frattempo restano aperte e incandescenti le battaglie per la Florida, l'Indiana, il Missouri, l'Ohio. Tirando le somme, per la CNN Obama ha gia' in tasca 291 'voti elettorali' (ne servono 270 per andare alla Casa Bianca), mentre per New York Times, NBC e Zogby il democratico puo' contarne 286. Ma McCain resta convinto di poter cambiare la corsa in Ohio e Florida e ci sono sondaggi che gli offrono ottimismo in Pennsylvania, uno stato da 21 voti elettorali che nel 2004 e' stato vinto dai democratici. Il candidato repubblicano ripete in questi giorni alla gente di non fidarsi dei sondaggi, cosi' come ha fatto oggi sul Wall Street Journal l'ex stratega di Bush, Karl Rove, ricordando che gia' nel 2000 e nel 2004 i repubblicani venivano dati per sconfitti alla vigilia.
(marco.bardazzi@ansa.it)