Calciopoli/Moggiopoli - Parte II^ (Aprile 2007)

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Calciopoli/Moggiopoli - Parte II^ (Aprile 2007)

Messaggioda fedemadferit il gio apr 12, 2007 5:15 pm

Calciopoli, Napoli chiude le indagini
Rischio processo per otto arbitri

Nuove partite nelle indagini

La procura del capoluogo partenopeo ha emesso 48 avvisi di "chiusura indagini", prologo a un eventuale rinvio a giudizio, in merito all'inchiesta che ha sconvolto il pallone. Due le principali novità: sono coinvolti otto direttori di gara (alcuni di essi non erano emersi nella prima fase dell'inchiesta) e spuntano nuove partite che, secondo gli inquirenti, sarebbero state pilotate dai fischietti.


Calciopoli: accuse per otto arbitri
Ipotizzata associazione a delinquere


La Procura di Napoli, nell'ambito dell'inchiesta su Calciopoli, ipotizza il reato di associazione a delinquere, tra gli altri, nei confronti di otto arbitri, di cui alcuni non erano comparsi nella prima fase delle indagini. Si tratta di Gianluca Paparesta, Salvatore Racalbuto, Stefano Cassarà, Antonio Dattilo, Paolo Bertini, Marco Gabriele, Massimo De Santis, Tiziano Pieri e l'assistente di gara Marcello Ambrosino.

I carabinieri della capitale avrebbero consegnato nella tarda mattinata 48 avvisi di chiusura indagine firmati dalla procura napoletana nell'ambito dell'inchiesta cosiddetta "Calciopoli". Tra le 48 persone 'avvisate' dai carabinieri a Roma ed in altre città italiane, secondo l'Ansa, anche Antonio Giraudo, Luciano Moggi, Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, oltre a dirigenti, accompagnatori, arbitri e presidenti delle società di calcio coinvolte nell'inchiesta della procura napoletana. L'avviso di chiusura indagini è l'atto con il quale la procura ha comunicato la conclusione dell'attività investigativa ed è un preludio alla richiesta di un rinvio a giudizio degli indagati. Gli sviluppi dell'inchiesta condotta da Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci sono collegati in particolare al contenuto di intercettazioni telefoniche trasmesse ai magistrati napoletani dalla Procura di Torino nonchè dall'esame dei tabulati di una serie di telefoni cellulari adoperati dall'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi. Si tratterebbe di persone già destinatarie di provvedimenti un anno fa e alle quali viene contestata a vario titolo la frode sportiva. A 21 dei 48 destinatari degli avvisi di chiusura indagine viene anche contestata l'associazione a delinquere. Il reato associativo è contestato in particolare a Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Innocenzo Mazzini, Paolo Bergamo, Pier Luigi Pairetto, Tullio Lanese, Massimo De Santis, Maria Grazia Fazi, Gennaro Mazzei, Francesco Ghirelli, Duccio Baglioni, Ignazio Scardina, Mariano Fabiani, Gianluca Paparesta, Salvatore Recalbuto, Stefano Cassarà, Antonio Dattilo, Paolo Bertini, Marco Gabriele, Tiziano Pieri e Marcello Ambrosino.

Secondo l'inchiesta anche il Messina risulta coinvolto nell'inchiesta su Calciopoli della Procura della Repubblica di Napoli. Il coinvolgimento del club peloritano è legato ad alcune partite del campionato 2004-2005. Tra i destinatari degli avvisi, per l'ipotesi di reato di frode in competizione sportiva risultano il direttore sportivo Mariano Fabiani, in concorso con Luciano Moggi.

In merito alla chiusura dell'inchiesta Giancarlo Abete, presidente della Figc e Cesare Gussoni, a capo dell'Aia, hanno avuto un confronto dal quale è emerso che si attenderanno gli atti ufficiali prima di valutare eventuali azioni: "L'Aia valuterà ogni opportuna iniziativa nell'esclusivo interesse della Figc e dell'Aia stessa e nel naturale rispetto delle posizioni dei singoli", questo quanto comunicato dai diretti interessati. Una posizione che non preclude la possibilità di provvedimenti almeno nei confronti dei direttori di gara coinvolti e attualmente in attività.
Ultima modifica di fedemadferit il gio apr 12, 2007 5:27 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda fedemadferit il gio apr 12, 2007 5:16 pm

Un Juve-Milan tra le gare sospette
Del 18 dicembre 2004, arbitrava Bertini


E' stata resa nota la lista delle partite intorno alle quali si addensano i sospetti della Procura di Napoli. C'è anche Juventus-Milan del 18 dicembre 2004, la partita arbitrata da Bertini e terminata 0-0 tra molte polemiche dei giocatori rossoneri. In quell'occasione, secondo i pm partenopei, Luciano Moggi, l'ex direttore sportivo del Messina Fabiani e lo stesso fischietto hanno influenzato il risultato dell'incontro.

Era sembrata subito una partita strana, con dei fischi un po' avventati e un contropiede tre contro nessuno fermato per un fallo su Kakà, ignorando la norma del vantaggio, e un rigore su Crespo non visto. Finì 0-0 e andò bene alla Juventus, già in vantaggio sul Milan di quattro punti in classifica. I mugugni arrivarono immediatamente, al fischio finale, ma finirono lì, perché tra le due grandi del calcio nostrano le polemiche si placavano ancor prima di cominciare. Giovedì pomeriggio, però, qualcuno avrà pensato a quella sera d'inverno e all'amaro in bocca che se ne andò, anche se ben celato, solo dopo un po' di giorni. Era il 18 dicembre 2004 ed era Juventus-Milan, con Bertini in 'regia'.

Nella lista delle partite sospette, di quelle su cui si sono concentrate le indagini della Procura napoletana, c'è anche e soprattutto quella sfida al vertice. Secondo i pm, Mariano Fabiani, all'epoca direttore sportivo del Messina, Luciano Moggi, direttore generale della Juventus e l'arbitro Paolo Bertini, "in concorso tra loro ed in esecuzione del programma criminale della associazione per delinquere hanno compiuto atti fraudolenti e finalizzati a influire sul risultato dell'incontro di calcio". Un accusa decisa e precisa, aggravata dall'"aver commesso il fatto predeterminando il risultato di un incontro di calcio influente ai fini dello svolgimento di concorsi, pronostici e scommesse regolarmente esercitati". Non è l'unico caso esaminato dagli inquirenti e che ha portato alla ratifica dei 48 avvisi di conclusione delle indagini preliminari, consegnate oggi ai soggetti interessati. La società più coinvolta, fatto nuovo rispetto alla prima tranche di 'Moggiopoli', è il Messina calcio. Le gare su cui gli inquirenti hanno riscontrato possibili reati e violazioni della lealtà sportiva sono: Messina-Reggina del 31 ottobre 2004, terminata 2-1 ("dolosa ammonizione" di Mesto per fargli saltare la gara successiva contro la Juventus); Messina-Fiorentina del 28 novembre 2004, chiusasi sull'1-1 (indagati Moggi, Fabiani, Paparesta e Dattilo "per essersi adoperati per il raggiungimento di un risultato favorevole alla squadra siciliana"); Brescia-Bologna del 6 gennaio 2005 (ammonizioni di Guana e Mannini che, diffidati, saltarono la partita successiva contro i peloritani, finita 2-0 per i giallorossi); Messina-Parma del 23 gennaio 2005, vinta 1-0 dai padroni di casa e Siena-Messina, terminata 2-2. La Juventus, invece, torna 'alla ribalta' per Sampdoria-Siena del 30 gennaio 2005, finita 1-1 (ammonizione di Simone Inzaghi, che saltò la successiva con i bianconeri) e per Inter-Fiorentina del 20 marzo 2005 (gialli per Viali e Obodo, diffidati, proprio prima della partita contro la squadra di Torino). Inoltre, a parte le gare già entrate nel filone principale dell'inchiesta sul Calciocaos, sono sotto osservazione: Udinese-Brescia 1-2 (26/9/2004), Siena-Juventus 0-3 (23/10/2004), Juventus-Chievo 3-0 (31/10/2004), Messina-Reggina 2-1 (31/10/2004), Roma-Parma 5-1 (19/12/2004), Palermo-Lecce 3-3 (20/2/2005), Reggina-Messina 0-2 (13/3/2005), Lazio-Juventus 0-1 (24/4/2005).

(tgcom questo e quello sopra)
Ultima modifica di fedemadferit il gio apr 12, 2007 5:22 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda fedemadferit il gio apr 12, 2007 5:17 pm

Le nuove partite sotto la lente
NAPOLI, 12 aprile 2007 - Sono 39 complessivamente le partite al centro dell'inchiesta condotta dai pm di Napoli Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci, come emerge dall'avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato oggi. Quindici di questi incontri non comparivano nei precedenti avvisi emessi lo scorso anno dai magistrati napoletani. Ciò si deve ai nuovi elementi acquisiti dai pm di Napoli dopo la trasmissione delle intercettazioni che erano state disposte dalla procura di Torino, nonché all'esame dei tabulati delle telefonate fatte da diversi cellulari nella disponibilità dell'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi. Le nuove indagini hanno portato al coinvolgimento di altri tre arbitri, di un assistente e del direttore sportivo del Messina Mariano Fabiani. A Moggi i pm hanno contestato presunti illeciti (l'ipotesi è di concorso in frode sportiva) in reazione a tutte le 15 "nuove" partite finite sotto inchiesta. Nello stesso tempo sono uscite dall'inchiesta di Napoli tre partite che figuravano nei precedenti avvisi. Tra queste l'ormai famosa Reggina-Juventus quando, secondo l'accusa, l'arbitro Paparesta sarebbe stato "sequestrato" dai dirigenti juventini nello spogliatoio dello stadio calabrese. Gli atti relativi a questa vicenda sono stati infatti trasferiti per competenza territoriale alla procura di Reggio Calabria.
Il primo riferimento al Messina è in una vicenda nella quale la società siciliana è coinvolta indirettamente: Messina-Reggina 2-1 del 31 ottobre 2004. Per quella partita risultano indagati per frode sportiva, i soli Luciano Moggi, all'epoca direttore generale della Juve, e l'arbitro Salvatore Recalbuto. Secondo l'accusa vi sarebbe stata la "dolosa ammonizione" del giocatore della Reggina Mesto allo scopo di fargli saltare per squalifica il successivo incontro che la squadra calabrese avrebbe dovuto disputare in casa con la Juve. Sotto inchiesta anche la partita Messina-Fiorentina 1-1 del 28 novembre 2004. Per tale incontro risultano indagati Moggi, il direttore sporivo del Messina Mariano Fabiani, l'arbitro Gianluca Paparesta e il quarto ufficiale di gara Antonio Dattilo. Secondo l'accusa, Moggi e Fabiani, sono coinvolti in qualità di "istigatori", mentre Paparesta e Dattilo si sarebbero adoperati "per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra siciliana". Il nome di Fabiani spunta poi anche nell'indagine sulla partita Juve-Milan 0-0 del 18 dicembre 2004. Fabiani e Moggi sono indagati in concorso con l'arbitro Paolo Bertini, per far conseguire un risultato favorevole alla Juventus. Si passa poi all'incontro Brescia-Bologna 1-1 del 6 gennaio 2005. Risultano indagati Moggi, Fabiani e l'arbitro Paparesta. I fatti illeciti sarebbero costituiti in particolare dalle ammonizioni di Guana e Mannini già diffidati, in modo che fossero squalificati per la successiva partita che il Brescia avrebbe dovuto giocare contro il Messina (9 gennaio. 2-0 per i siciliani). E si va a Messina-Parma (1-0) del 23 gennaio 2005. Indagati: Fabiani, Moggi, Bertini e Dattilo che si sarebbero adoperati per far vincere il Messina. Moggi, Fabiani e Paparesta risultano indagati per Sampdoria-Siena (1-1) del 30 gennaio 2005 per l'ammonizione di Simone Inzagi della Sampdoria, successiva avversaria della Juventus. Il nome del dirigente del Messina compare poi, insieme a quelli di Moggi e di Bertini, nella parte dell'avviso che riguarda Siena-Messina (2-2) del 13 febbraio 2005: anche in questo caso si sarebbero adoperati per un risultato favorevole ai siciliani. Fabiani con Bertini è poi coinvolto per la vicenda delle ammonizioni dei calciatori della Fiorentina Viali e Obodo in Inter-Fiorentina (3-2) del 20 marzo 2005 che, grazie alla squalifica, avrebbero dovuto favorire la Juve per il successivo incontro dei bianconeri a Firenze (3-3, il 9 aprile 2005). Fabiani, con Moggi e l'assistente Marcello Ambrosini, è indagato per Lazio-Juventus 0-1.
Questo l'elenco completo delle nuova partite sotto la lente:
Udinese-Brescia 1-2 (26-9-2004)
Siena-Juventus 0-3 (23-10-2004)
Juventus-Chievo 3-0 (31-10-2004)
Messina-reggina 2-1 (31-10-2004)
Messina-Fiorentina 1-1 (28-11-2004)
Juventus-Milan 0-0 (18-12-2004)
Roma-Parma 5-1 (19-12-2004)
Brescia-Bologna 1-1 (6-1-2005)
Cagliari-Juventus 1-1 (16-1-2005)
Messina-Parma 1-0 (23-1-2005)
Sampdoria-Siena 1-1 (30-1-2005)
Siena-Messina 2-2 (13-2-2005)
Palermo-Lecce 3-2 (20-2-2005)
Reggina-Messina 0-2 (13-3-2005)
Lazio-Juventus 0-1 (24-4-2005)

(gazzetta)
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Messaggioda fedemadferit il gio apr 12, 2007 5:23 pm

Calciopoli, la procura di Napoli:
"A processo 48 indagati"


Napoli - La giustizia sportiva ha chiuso con sconti e saldi per tutti. LA giustizia ordinaria si prepara ad aprire il discorso Calciopoli. I carabinieri di Roma hanno consegnato 48 avvisi di chiusura indagine firmati dalla procura di Napoli. Tra gli "avvisate" dai carabinieri a Roma e in altre città italiane anche Antonio Giraudo, Luciano Moggi, Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, oltre a dirigenti, accompagnatori, arbitri e presidenti delle società di calcio coinvolte nell'inchiesta della procura napoletana. L'avviso di chiusura indagini è l'atto con il quale la procura di Napoli ha comunicato la conclusione dell'attività investigativa. Si tratta di un preludio alla richiesta di un rinvio a giudizio degli indagati.

Il reato di associazione per delinquere - nell'ambito dell'inchiesta su Calciopoli della Procura di Napoli - viene ipotizzato tra gli altri nei confronti di otto arbitri, di cui alcuni non erano comparsi nella prima fase delle indagini. Si tratta di Gianluca Paparesta, Salvatore Racalbuto, Stefano Cassarà, Antonio Dattilo, Paolo Bertini, Marco Gabriele, Massimo De Santis, Tiziano Pieri e l'assistente di gara Marcello Ambrosino. Lo stesso reato è ipotizzato per Luciano Moggi, gli ex designatori Paolo Bergamo e Pier Luigi Pairetto e il direttore sportivo del Messina, Paolo Fabiani. Anche il Messina risulta coinvolto nell'inchiesta su Calciopoli della Procura della Repubblica di Napoli. È quanto emerge dagli sviluppi dell'inchiesta condotta dai pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci.

C'è anche Juve-Milan (0-0 del 18 dicembre 2004) tra le gare 'sospettè nel mirino della Procura di Napoli. Per quel match sono stati indagati Mariano Fabiani all'epoca ds del Messina, Luciano Moggi dg della Juve e l'arbitro Paolo Bertini. I tre "in concorso tra loro e in esecuzione del programma criminale della associazione per delinquere" avrebbero partecipato all'aggiustamento del risultato. Esito "perseguito dal Bertini" come scrivono i giudici.

Sono 39 complessivamente le partite di calcio al centro dell'inchiesta condotta dai pm di Napoli Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci. Quindici di questi incontri non comparivano nei precedenti avvisi emessi lo scorso anno dai magistrati napoletani. Ciò si deve ai nuovi elementi acquisiti dai pm di Napoli dopo la trasmissione delle intercettazioni che erano state disposte dalla procura di Torino, e dall'esame dei tabulati delle telefonate fatte da diversi cellulari nella disponibilità dell'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi. Le nuove indagini hanno portato al coinvolgimento di altri tre arbitri, di un assistente e del direttore sportivo del Messina Mariano Fabiani. A Moggi i pm hanno contestato presunti illeciti in relazione a tutte le 15 nuove partite finite sotto inchiesta. Nello stesso tempo sono uscite dall'inchiesta di Napoli tre partite che figuravano nei precedenti avvisi. Tra queste l'ormai famosa Reggina-Juventus quando, secondo l'accusa, l'arbitro Paparesta sarebbe stato "sequestrato" dai dirigenti juventini nello spogliatoio dello stadio calabrese. Gli atti relativi a questa vicenda sono stati infatti trasferiti per competenza territoriale alla procura di Reggio Calabria.

Questo l'elenco delle nuova partite incriminate: Udinese-Brescia 1-2 (26-9-2004) Siena-Juventus 0-3 (23-10-2004) Juventus-Chievo 3-0 (31-10-2004) Messina-Reggina 2-1 (31-10-2004) Messina-Fiorentina 1-1 (28-11-2004) Juventus-Milan 0-0 (18-12-2004) Roma-Parma 5-1 (19-12-2004) Brescia-Bologna 1-1 (6-1-2005) Cagliari-Juventus 1-1 (16-1-2005) Messina-Parma 1-0 (23-1-2005) Sampdoria-Siena 1-1 (30-1-2005) Siena-Messina 2-2 (13-2-2005) Palermo-Lecce 3-3 (20-2-2005) Reggina-Messina 0-2 (13-3-2005) Lazio-Juventus 0-1 (24-4-2005).

Il Giornale
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Messaggioda fedemadferit il gio apr 12, 2007 5:25 pm

Calciopoli, coinvolti altri arbitri
Si tratta del preludio alla richiesta
di un rinvio a giudizio degli indagati, tra i quali ci sono otto arbitri


ROMA
I carabinieri della capitale nella tarda mattinata hanno consegnato 48 avvisi di chiusura indagine firmati dalla procura napoletana nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta «Calciopoli».

Tra le 48 persone, avvisate dai carabinieri in diverse città italiane, ci sono anche Antonio Giraudo, Luciano Moggi, Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, oltre a dirigenti, accompagnatori, arbitri e presidenti delle società di calcio coinvolte nell’inchiesta della procura napoletana.

L’avviso di chiusura indagini è l’atto con il quale la procura di Napoli ha comunicato la conclusione dell’attività investigativa, ed è un preludio alla richiesta di un rinvio a giudizio degli indagati.

Il reato di associazione per delinquere - nell’ambito dell’inchiesta su Calciopoli della Procura di Napoli - viene ipotizzato tra gli altri nei confronti di otto arbitri, di cui alcuni non erano comparsi nella prima fase delle indagini. Si tratta di Gianluca Paparesta, Salvatore Racalbuto, Stefano Cassarà, Antonio Dattilo, Paolo Bertini, Marco Gabriele, Massimo De Santis, Tiziano Pieri e l’assistente di gara Marcello Ambrosino.

Gli sviluppi dell’inchiesta condotta dai pm di Napoli, Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci,
sono collegati in particolare al contenuto di intercettazioni telefoniche trasmesse ai magistrati napoletani dalla Procura di Torino nonchè dall’esame dei tabulati di una serie di telefoni
cellulari adoperati dall’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi.

Anche il Messina risulta coinvolto nell’inchiesta su Calciopoli della Procura della Repubblica di Napoli. È quanto emerge dagli sviluppi dell’inchiesta condotta dai pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci.


Un sorteggio arbitrale manipolato
alla base di Roma-Juventus

La partita del 5 marzo 2005 si arricchisce di nuovi elementi.

NAPOLI
Un sorteggio arbitrale manipolato alla base di Roma-Juventus, la partita del 5 marzo 2005 all’Olimpico: la gara, già finita tra quelle sospette nella prima fase dell’inchiesta della Procura di Napoli, si arricchisce di nuovi elementi.

Sono indagati per frode sportiva, in seguito alle integrazioni dovute all’acquisizione di nuovi atti, l’allora dg della Juventus, Luciano Moggi, l’ex ad bianconero Antonio Giraudo, Paolo Bergamo e Pier Luigi Pairetto, allora designatori arbitrali, Mariano Fabiani, ds del Messina - e nome nuovo dell’inchiesta - Maria Grazia Fazi, impiegata della Figc, i componenti della terna arbitrale e cioè Salvatore Racalbuto, Narciso Pisacreta, Marco Ivaldi e il quarto ufficiale di gara Marco Gabriele.

L’accusa è di aver «compiuto atti fraudolenti che, alterando la corretta e genuina procedura di sorteggio del direttore di gara valida per il campionato 2004-2005, quella per la designazione degli assistenti del direttore di gara e del quarto ufficiale di gara predeterminavano il risultato dell’incontro tra Roma e Juventus. Terna arbitrale e quarto uomo - sostiene la Procura - si adoperavano per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra del Moggi e del Giraudo».


Nel mirino pure Messina-Fiorentina

NAPOLI
Nel mirino dei pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci, che indagano sul filone napoletano di Calciopoli, è finita anche la partita Messina-Fiorentina, conclusasi 1-1, del campionato 2004/05.

Secondo gli inquirenti il dirigente del Messina Calcio Mariano Fabiani, il dirigente della Juventus Luciano Moggi e gli arbitri Gianluca Paparesta e Antonio Dattilo, in concorso tra di loro «ed in esecuzione del programma criminale dell’associazione per delinquere descritta, al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione, Moggi e Fabiani quali istigatori, compivano atti fraudolenti finalizzati a predeterminate il risultato dell’incontro di calcio Messina-Fiorentina 1-1, risultato perseguito dal Pararesta (direttore di gara dell’incontro) e dal Dattilo (quarto ufficiale di gara) che si adoperavano per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra del Fabiani, dirigente del Messina Calcio».


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Messaggioda pinodipinot il ven apr 13, 2007 7:32 am

perchè parlarne se poi finirà tutto in una bolla di sapone?
anzi,è già finito tutto in un niente di fatto.
un rigore fallito al novantesimo per rimanere in gergo calcistico.
anche perchè la proverbiale oggettività dello juventino medio(rappresentato in alexliam)non lascia spazio al dialogo e al confronto.
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Messaggioda The Shield il ven apr 13, 2007 9:56 am

fede fai un riassuntino dai... troppo lunga sta roba
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Messaggioda fedemadferit il ven apr 13, 2007 12:02 pm

The Shield ha scritto:fede fai un riassuntino dai... troppo lunga sta roba

In due parole, aggiornamento furti.
Ho rivisto poco fa le immagini di Juventus - Milan 2005 e sono rimasto choccato anche se sono interista.

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Ultima modifica di fedemadferit il ven apr 13, 2007 1:15 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda fedemadferit il ven apr 13, 2007 1:06 pm

Calciopoli/ L'avvocato Mario Stagliano ad Affari: "La Juventus? Escluderei che rischi nuove penalizzazioni"

Di Giordano Brega

Nuovo inferno per la Juventus: rumors, i bianconeri potrebbero essere ancora penalizzati. Torna nel mirino il match del 2004 contro il Milan. Messina e arbitri a rischio
La Juve non rischia nuove sanzioni da calciopoli. Lo racconta, in un'intervista ad Affari, l'avvocato Mario Stagliano ex numero due dell'Ufficio Indagini Figc. Che spiega: "Se rimaniamo nell'ambito dell'articolo 1 per aver condizionato l'intero campionato di calcio, la società bianconera è già stata condannata per tutta la stagione 2004/2005". Sul Messina precisa che la posizione "va valutata ex-novo, perché la società sicula non è mai finita sotto la lente d'ingrandimento della giustizia sportiva". Però attenzione: "Fabiani all'epoca era un direttore sportivo, non era in grado di impegnare personalmente la società. Quindi il Messina eventualmente risponderebbe per responsabilità oggettiva". E sugli arbitri...

L'intervista

La Juve rischia davvero una nuova penalizzazione alla luce della chiusura delle indagini dei Pm di Napoli?
"Sarei portato ad escluderlo. Alla fine dei giochi, fra sentenze emesse dalla giustizia sportiva, lodi della Camera di Conciliazione o del Tribunale Arbitrale del Coni è stato stabilito che la Juventus è andata incontro a una sanzione sportiva per aver condizionato l'intero campionato 2004/2005. I fatti nuovi, di cui si è parlato nelle scorse ore, che emergono dall'avviso di conclusione delle indagini preliminari, riguardano tutte gare di quel torneo. E quindi..."
Del Piero e Nedved (AP)

Quindi?
"A meno che non si riesca a dimostrare un'ipotesi di illecito sportivo del tipo classico - ossia: in una certa gara mettendosi d'accordo con qualcuno si è effettivamente determinato il risultato di quella singola partita - andando a determinare una violazione dell'articolo 6, se rimaniamo nell'ambito dell'articolo 1 per aver condizionato l'intero campionato di calcio, la Juventus è già stata condannata per tutta la stagione 2004/2005. E comunque ho una sensazione...".

Quale?
"Dalle prime notizie che sono apparse, credo che addirittura questo 415-bis contenga dei fatti forse inferiori rispetto a quelli del troncone dell'udienza di giugno. Anche perché mi pare che sia la stessa udienza di giugno, nella quale forse andando a rileggere qualche intercettazione telefonica, ci si è accorti che qualche cosa si era trascurato. Certo non sono gli atti provenienti da Torino: qualcuno ha ventilato la possibilità che a queste conclusioni si sia arrivati con gli atti che originariamente erano stati svolti dalla Procura di Torino. Questo lo escluderei...".

Come mai?
"Perché la Procura di Torino ha potuto fare delle intercettazioni fino al 25 settembre 2004, poi il Gip non ha più autorizzato la prosecuzione delle intercettazioni. E da quella data Torino ha smesso di fare indagini".
La Juve è pronta a tornare in serie A (AP)
Come vede la posizione del Messina?
"Va valutata ex-novo, perché la società sicula non è mai finita sotto la lente d'ingrandimento della giustizia sportiva".

In caso di colpevolezza potrebbe incorrere in sanzioni come la penalizzazione o addirittura la retrocessione?
"Potrebbe rischiare. Però attenzione: Fabiani all'epoca era un direttore sportivo, non era in grado di impegnare personalmente la società. E quindi il Messina eventualmente risponderebbe per responsabilità oggettiva. La qual cosa indubbiamente, allevia leggermente la posizione della società".

Capitolo arbitri...
"Non so quali elementi emergano, qualcuno ha parlato di schede telefoniche. Se esistessero schede di provenienza lussembrughese, svizzera piuttostoché slovena e finalizzata ad impedire intercettazioni telefoniche non si vede perchè un arbitro dovrebbe avere un utenza riservata - un telefono rosso come quello che una volta collegava Washington con Mosca -, tra un direttore di gara e un dirigente di una società. In questo caso è evidente che la posizione dell'arbitro sarebbe particolarmente grave. Non so però se questo è il caso, ne ho solo sentito parlare. Se invece dobbiamo dire che un fischietto è responsabile perché non ha segnalato un calcio di rigore o ha ammonito un giocatore, il discorso cambia. O si dimostrano accordi preventivi, oppure ritengo che i direttori di gara abbiano tutto il diritto di continuare a sbagliare regolarmente e in ogni occasione".
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Messaggioda fedemadferit il ven apr 13, 2007 1:21 pm

Campionato 2004-2005, era tutto finto
sotto inchiesta un'altra raffica di partite


Repubblica.it - Ci sono altre 15 partite del campionato di serie A 2004-2005, non emerse nella precedente fase delle indagini, al centro dell'inchiesta della procura di Napoli che ha portato oggi all'emissione di 48 avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Tra le novità, il coinvolgimento del Messina Calcio, rimasto sino a questo momento estraneo al procedimento. Il numero di gare sospette sale così complessivamente a quota 39. A spingere i magistrati napoletani a porre sotto indagine queste altri 15 incontri è stata la trasmissione delle intercettazioni che erano state disposte dalla procura di Torino, nonché l'esame dei tabulati delle telefonate fatte da diversi cellulari nella disponibilità dell'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi.
Nello stesso tempo sono uscite dall'inchiesta di Napoli tre partite che figuravano nei precedenti avvisi. Tra queste l'ormai famosa Reggina-Juventus quando, secondo l'accusa, l'arbitro Paparesta sarebbe stato "sequestrato" dai dirigenti juventini nello spogliatoio dello stadio calabrese. Gli atti relativi a questa vicenda sono stati infatti trasferiti per competenza territoriale alla procura di Reggio Calabria.
L'accusa è di aver "compiuto atti fraudolenti che, alterando la corretta e genuina procedura di sorteggio del direttore di gara valida per il campionato 2004-2005, quella per la designazione degli assistenti del direttore di gara e del quarto ufficiale di gara predeterminavano il risultato dell'incontro tra Roma e Juventus". Terna arbitrale e quarto uomo, sostiene la Procura, "si adoperavano per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra del Moggi e del Giraudo. Scudetti di cartone.

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